📌 Mentorship nelle PMI: il valore (spesso sottovalutato) della guida giusta al momento giusto
C’è una convinzione diffusa nelle piccole e medie imprese (PMI): il successo dipende dall’esperienza diretta, dalla pratica quotidiana e da un sano spirito di adattamento.
Tutto vero. Ma c’è un tassello fondamentale che spesso viene ignorato, ed è la mentorship.
Nella mia esperienza con imprenditori e manager ho visto aziende in cui si pretende che le persone “imparino da sole”, senza un supporto strutturato.
Peccato che le persone non nascono già formate, motivate e pronte a gestire problemi complessi.
💡 La verità?
Senza una mentorship solida, i talenti si perdono, gli errori si moltiplicano e la crescita dell’azienda diventa lenta e faticosa.
Ecco perché oggi voglio parlare di mentorship nel contesto delle PMI:
✔ Perché è così sottovalutata?
✔ Quali vantaggi porta (a tutti, non solo ai mentee)?
✔ Come implementarla senza perdere tempo in teorie astratte?
🚀 PMI e mentorship: un’accoppiata vincente, (ma poco sfruttata)
Quando si parla di mentorship, molti pensano a grandi aziende strutturate con programmi formali, piattaforme di e-learning e percorsi di sviluppo rigidamente definiti.
Le PMI, invece, hanno una realtà completamente diversa.
📌 Meno risorse → Formazione ridotta al minimo, il tempo è prezioso.
📌 Struttura più snella → Le persone devono imparare velocemente e adattarsi.
📌 Ruoli meno definiti → I dipendenti spesso fanno più cose contemporaneamente.
Risultato?
🔴 I giovani talenti vengono lasciati a se stessi e faticano a integrarsi.
🔴 I manager si lamentano che il team non è abbastanza autonomo, ma non gli insegnano come diventarlo.
🔴 I senior si tengono strette le loro competenze, pensando che nessuno potrà mai fare le cose bene quanto loro.
Ecco perché la mentorship è la chiave per superare questi ostacoli.
Ma attenzione: non basta assegnare un mentore e aspettarsi risultati miracolosi. Bisogna creare un sistema efficace.
🎯 Mentorship efficace nelle PMI: le 3 leve fondamentali
Per implementare una mentorship di valore in una PMI, servono tre elementi essenziali.
1️⃣ Mentore e mentee: un rapporto di scambio, non una lezione dall’alto
Il primo errore comune? Pensare che la mentorship sia un monologo del mentore e che il mentee debba semplicemente assorbire informazioni.
💡 La mentorship è bidirezionale.
Il mentee impara dal mentore, ma anche il mentore scopre nuove prospettive, riceve stimoli freschi e può perfino affinare il suo stesso metodo di lavoro.
🔴 Caso reale:
Un cliente con cui ho lavorato ha assegnato un senior come mentore a un giovane responsabile marketing. L’idea iniziale era che il senior “insegnasse il mestiere” al nuovo arrivato.
Ma è successo qualcosa di inaspettato: il mentee, con la sua visione più digitale e orientata ai dati, ha aiutato il mentore a modernizzare alcune strategie aziendali.
📌 Risultato?
✔ Il mentee ha acquisito competenze più rapidamente.
✔ Il mentore ha migliorato il proprio approccio, senza fossilizzarsi su vecchi schemi.
✔ L’azienda ha ottenuto un team più allineato e innovativo.
👉 Morale: La mentorship non è un rapporto gerarchico, ma un dialogo di crescita.
2️⃣ Il “learning direction”: il percorso di crescita deve essere chiaro
Altro errore diffuso: pensare che il mentoring sia una serie di conversazioni casuali e non strutturate.
📌 Se non c’è una direzione chiara, il rischio è perdere tempo.
💡 Il mentoring deve avere uno scopo preciso.
✔ Quali competenze vanno trasmesse?
✔ Quali risultati ci si aspetta alla fine del percorso?
✔ Come viene misurato il progresso?
🔴 Caso reale:
In un’azienda cliente, il CEO si lamentava che i responsabili di reparto non facevano crescere i loro collaboratori. Il motivo? Non c’era una struttura di mentorship chiara.
Abbiamo introdotto un sistema semplice:
✅ Ogni mentore e mentee stabiliva 3 obiettivi chiari all’inizio del percorso.
✅ Incontri regolari con domande guida: “Cosa hai imparato? Dove ti senti bloccato? Come possiamo migliorare il percorso?”
✅ Feedback periodico su progressi e difficoltà.
📌 Risultato?
✔ I dipendenti hanno acquisito competenze in modo più rapido.
✔ I mentori si sono sentiti più coinvolti e valorizzati.
✔ L’azienda ha visto una crescita tangibile nella qualità del lavoro.
👉 Morale: Se il mentoring non ha una direzione chiara, è solo una perdita di tempo.
3️⃣ Cultura aziendale: la mentorship deve diventare la normalità
📌 Il mentoring non è un’iniziativa una tantum. Deve essere parte della cultura aziendale.
💡 Quando la mentorship è un’abitudine aziendale, succedono cose straordinarie:
✔ I nuovi assunti si integrano più velocemente.
✔ Le competenze non restano confinate nelle teste dei senior.
✔ Le persone si sentono valorizzate e crescono più rapidamente.
🔴 Caso reale:
In un’azienda con cui ho lavorato il turnover era alto perché i nuovi assunti si sentivano spaesati.
Abbiamo implementato un sistema in cui ogni nuovo arrivato veniva affiancato a un mentore fin dal primo giorno.
📌 Risultato?
✔ Maggiore coinvolgimento dei dipendenti.
✔ Un calo del turnover del 30% in sei mesi.
✔ Un clima aziendale più coeso e collaborativo.
👉 Morale: Il mentoring non è un progetto, è un mindset aziendale.
🚀 La mentorship nelle PMI è la chiave per crescere senza sprecare talenti
📌 Ricapitoliamo:
✅ Senza mentorship, le PMI perdono talenti e rallentano la crescita.
✅ La mentorship deve essere un dialogo, non una lezione a senso unico.
✅ Serve una direzione chiara per evitare che diventi solo una chiacchierata.
✅ Le aziende che integrano il mentoring nella cultura aziendale vedono risultati concreti.
📌 E ora la domanda per ogni imprenditore e manager:
Cosa stai facendo oggi per trasmettere il tuo know-how alle persone giuste?
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🧐 FAQ
Quello che i manager si chiedono sulla mentorship (e che non sempre ammettono)
🗣️ “Ma davvero la mentorship serve nelle PMI? Non è roba da grandi aziende?”
📌 Assolutamente no! Le PMI hanno più bisogno di mentorship perché non hanno risorse infinite per la formazione, i dipendenti devono imparare più in fretta e adattarsi, e le competenze chiave sono in mano a poche persone.
🗣️ “Non ho tempo per fare il mentore. Come posso inserirlo nella mia giornata?”
📌 La mentorship non richiede ore di riunioni: sfrutta momenti già esistenti (riunioni di team, aggiornamenti settimanali), usa domande guida e dai feedback sul campo.
🗣️ “E se il mentee non è motivato?”
📌 La mentorship funziona solo se entrambe le parti sono coinvolte: chiedi gli obiettivi del mentee, evita di imporre il mentoring e valuta l’impegno.
🗣️ “Come faccio a sapere se la mentorship sta funzionando?”
📌 Tre segnali: il mentee prende iniziative, il mentore trova stimolante l’interazione e l’azienda nota miglioramenti nelle performance.
🗣️ “E se i mentori non sono capaci di insegnare?”
📌 Essere esperti non significa saper trasmettere: dai strumenti adatti e, se serve, forma i mentori.
🗣️ “La mentorship deve essere obbligatoria per tutti?”
📌 No, ma deve far parte della cultura aziendale: non tutti hanno bisogno di un mentore fisso, ma deve essere un’opzione, soprattutto per nuove assunzioni e ruoli chiave.
🔗 Risorse accademiche per approfondire
🔍 Vedi
✔️ Learning Down to Train Up: Mentors Are More Effective When They Value Insights from Below
Uno studio pubblicato sull’Academy of Management Journal che esamina come i mentori che apprezzano le intuizioni dei loro mentee migliorino l’efficacia del mentoring e promuovano una cultura organizzativa inclusiva.